Mongol Rally 2017 con Autouncle

Il portale danese sponsor di un team al Mongol Rally 2017

Sicuramente non sarà un viaggio normale.
Nelle prossime otto settimane quattro amici di Aarhus guideranno, mangeranno e vivranno insieme in una Suzuki Wagon.

L’obiettivo è concludere il Mongol Rally 2017, evento di beneficenza (per aiutare le foreste pluviali) che è partito il 16 luglio a Londra e si concluderà nella città di Ulan-Ude, in Siberia.
Non è importante tanto arrivare primi, quanto concludere il viaggio.
Nel 2015 il traguardo dell’evento è stato spostato dalla Mongolia alla Siberia.
Finora, ci sono 340 squadre iscritte all’edizione di quest’anno.
Ci sono solo tre regole per i partecipanti: l’auto deve avere un motore inferiore a 1,2 litri e con almeno dieci anni; i partecipanti non devono ricevere aiuti per i viaggio; i partecipanti devono raccogliere almeno 1.000 sterline da devolvere in beneficenza.
Per fortuna, i quattro ragazzi di Aarhus hanno trovato uno sponsor in Autouncle.
Così il 30enne Jeppe Fischer sintetizza l’avventura: «Non avremo nessun aiuto e nessun percorso è stato veramente pianificato. Siamo solo quattro amici in un veicolo che avrebbe dovuto essere rottamato molto tempo fa».
Insieme a Jeppe, Anders Jacobsen Bak, Philip Temple e Amila Kalaca attraverseranno 17.000 chilometri di montagne, deserti e steppe in Europa e in Asia. Due studenti di antropologia, uno di cinema e un insegnante di scuola elementare.
I quattro amici conoscono poco le automobili, ma hanno tanta voglia di fare: «Andremo in giro per l’Europa – prosegue Jeppe – passando per Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Balcani e Turchia. Da qui attraverseremo i paesi del Caucaso prima di spostarci a sud verso l’Iran. Infine ci aspetteranno sei dei sette paesi cosiddetti “Stan”, prima di giungere in Russia e Mongolia per il tratto finale, sul lago Baikal». I quattro amici si sono comunque riproposti di pianificare il viaggio il meno possibile (anche se è probabile che passeranno pure per Trieste).

Avranno solo le mappe, un’auto che (teoricamente) funzionerà, una partenza e un arrivo.

A guidare sarà Anders, che ha appena preso la patente (in Danimarca pochi ragazzi ce l’hanno): «Vogliamo conoscere paesi nuovi. Il nostro obiettivo è quello di fare almeno 400 km al giorno. Ci sarà appena il tempo per fare la doccia e sottoporre l’auto ai controlli. Noi non abbiamo molti vestiti, né una tenda per dormire. Mangeremo cibo in scatola. Ai problemi penseremo solo se ci dovessero capitare».

Gli amici prevedono di arrivare entro le prime due settimane di settembre. Le preoccupazioni potrebbero essere molte, ma Anders ne ha una sola: «In macchina non c’è l’aria condizionata!».



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