Odio ripetermi: cannabis, cannabis, cannabis…

Questo articolo è uno sfogo del momento… penso ad alta voce, e invece che farlo su Facebook, lo faccio sul mio blog e così ci scappa l’articolo sulla scarsa qualità della gran parte dei blog che si occupano di cannabis. Se qualcuno vorrà sapere i miei fottuti pensieri dovrà portare le sue chiappe sul mio sito… ma come cazzo parlo? Vabbè troppe serie nei giorni scorsi… ma torniamo seri! …e basta parolacce Cristo!

Fare blogging sulla cannabis per non ripetersi e per non morire (di noia)

In pratica pensavo che dovrei scrivere più spesso invece che parlare e basta, lo penso spesso… ma non lo faccio. Hey, lo sto facendo in questo momento! Se scrivo i miei pensieri, se scrivo le cavolate che dico, quali che siano, poi potrò evitare di ripeterle! E soprattutto avrò materiale per i miei blog.

Sono abbastanza certo che nel medio lungo periodo aumenterà l’esigenza di fare marketing digitale legato al mondo della cannabis, e a quel punto serviranno blogger e influencer del settore.

Scrivere non è facile! Parlare lo è molto di più! Oggi in giro è pieno di gente che scrive, tutti scrivono le loro argute constatazioni sui social! Fottute, gratuite constatazioni che quando non sono errate, sono ovvie e sempre e comunque abbastanza inutili. Ma il punto è che è difficile argomentare, descrivere e rendere fruibile scrivendo, quello che parlando viene più semplice da esprimere, potendo avvalersi di intercalari, salti di discorso, incisi e altre licenze non troppo concesse mentre scrivi.

Oltre a sapere scrivere bisogna sapere su cosa si scrive, essere competente in materia o perlomeno avere le competenze di base propedeutiche per potersi documentare meglio. Del resto parlando di cannabis potremmo parlare di pagine YMYL, ma la situazione è abbastanza nera in giro, altro che EAT!

In giro ci sono contenuti di qualità? Non direi!

Dicevamo che è il caso di scrivere su argomenti sui quali si ha competenza, ed è facile oggi usare la rete per documentarsi evitando così di scrivere cose errate. Nonostante scrivere non sia facile e non tutti siano in grado di farlo, siamo sommersi da parole, e sul web in particolare è pieno zeppo di articoli. Bhè la qualità in generale è pessima, io stesso a volte scrivo articoli, che trovo inutili, pur di scrivere contenuti (questo è uno di questi?), ma bado sempre di non scrivere cazzate! Invece sul web è pieno anche di cavolate, oltre alle bufale, ci sono semplicemente cose errate dette magari in buona fede, spesso non sapendo bene di cosa si parla. Ne avrei di aneddoti da raccontare.

Mi sovviene di quel tipo, il web master di un qualche sito dedicato alla cannabis, che alle mie decise critiche alle cavolate scritte (cose errate, anzi prive proprio di significato), rispose che a tradurre l’articolo era stata una laureata in lingue con 110 e lode. Che dire? Brava la somara! Aveva scritto cose completamente sbagliate, perché la tapina aldilà della evidentemente non impeccabile padronanza con l’inglese, sicuramente non capiva un bel nulla di chimica e medicina, difficile tradurre un articolo tecnico. Sorprende la poca onestà intellettuale di queste persone che non esitano a scrivere cose che sanno per certo essere sbagliate… o non lo sanno? Probabilmente si è limitata a raffinare quello che il traduttore automatico ha sputato fuori, preoccupandosi poco se avesse senso o meno quello che era venuto fuori, tanto per lei quelle cose non avrebbero avuto senso comunque: bisogna capirle perché lo abbiano. Troppi stagisti a scrivere articoli giusto per riempire i blog per la SEO e il content marketing. E articoli sulla cannabis di questo tipo ce ne sono tanti: ci sono blog sulla cannabis realizzati quasi interamente col traduttore automatico! (Non solo sulla cannabis e non solo per battuta)

La cavolata sulla cannabis (niente nomi)

Del resto una delle cavolate più grandi che ho letto in materia di cannabis, argomento sul quale curo diversi blog e che mi vede anche impegnato, nel mio piccolo, sul campo antiproibizionista, l’ho letta su uno dei blog più importanti in materia scritta da un noto esperto nazionale sulla cannabis. La ho anche vista ripetuta su uno dei siti che in passato è stato tra i più visitati al mondo! La stessa cazzata copiata e incollata, dallo stesso autore (almeno non è plagio di cazzata)… e ancora non voglio fare nomi. Cosa ne concludo? … che è facile dire cazzate ed è facile scriverle, e che gli esperti, sedicenti o meno, non è sempre detto che siano poi così esperti, soprattutto sul web, ma anche in televisione!  Ora non voglio davvero attaccare nessuno, e per questo non faccio nomi. In fondo non conosco bene le persone che hanno fatto questi errori grossolani, ma ho i miei buoni motivi per avercela un po’! (La cavolata non ve la dico per ora, provate a scoprirla… a pochi fortunati è stata rivelata …. secondo me è davvero grossa!)

Siamo tra i leader del web marketing cannabico: pronti alla legalizzazione!

Ci tengo a precisare che, parlando di cannabis e web, anche se in pochissimi mesi, noi di Web Lab24, abbiamo raggiunto con la nostra attività una visibilità notevole, pur con pochissimi contenuti. Attualmente siamo ai primi posti sui motori cercando cannabis marketing e cannabis SEO, e constatiamo che sono poche, o nessuna, le aziende italiane specializzate in un settore pur così enorme e destinato certo a crescere! Ultimamente mi è capitato di sottolineare spesso questi risultati a clienti, collaboratori e amici. Ecco ora lo scrivo, così non dovrò ripetermi, e i miei 24 lettori sapranno cosa penso di questa Italia di mediocri e dei suoi esperti di cannabis e web marketing: ce ne sono davvero pochi e non vi fidate della televisione!

 

 



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