Cosa sono i microformat e gli snippet? Schema.org e il web semantico? Migliorano il SEO?

I microformati sono dei  formati per specificare dei dati strutturati (microdati) inseriti nelle pagine

I microformat, implementati attraverso dei marcatori semantici (ossia dei frammenti di codice contenenti dati: mark-up data) sono  inseriti all’interno di un documento HTML5, una pagina web, e permettono di inserire dei dati strutturati relativi al soggetto (all’argomento) della pagina (un evento, una persona, un’automobile), in modo che i motori di ricerca o altri programmi del web possano estrarre questi dati, comprendendo meglio il significato di queste pagine (web semantico).

Sono a tutti gli effetti dei metadati, come sono dei metadati il title e la description di una pagina web. In soldoni sono dei pezzetti di codice, inseriti nel documento (pagina web, email), che specificano alcune informazioni sull’oggetto a cui la pagina è relativa, ad esempio la pagina è relativa ad una persona e ne specificano i dati anagrafici ed il ruolo nell’azienda in cui lavora.

Ci sono diversi modi per specificare i microformati all’interno di un documento, anche utilizzando dei tag HTML, ma quello raccomandato da big G è JSON-LD, ossia utilizzando il codice Javascript, separando questi dati dal corpo della pagina.

La definizione originale

Nella letteratura in materia è possibile trovare numerosi definizioni di microformat, voglio riportarvi la definizione dello stesso creatore del sito microformats.org:

“Designed for humans first and machines second, microformats are a set of simple, open data formats built upon existing and widely adopted standards.”

“Progettati per gli umani per primo e per secondo per le macchine, i microformati sono un insieme di semplici e aperti formati di dati, costruiti basandosi su di standard esistenti e largamente adottati.”

scritto da Dan Cederholm con l’aiuto di Tantek Çelik per il lancio di microformats.org il 2o Giugno del 2005.

Schema.org

Schema.org è un progetto comunitario, che vede coinvolti anche i big di internet (Google, Microsoft, Yahoo, Yandex), avente lo scopo di definire la struttura, lo schema appunto, per la specifica di questi dati strutturati, promuovendo la creazione di uno standard condiviso da più applicazioni. In pratica sono identificati vari oggetti (things), definendone le proprietà che per questi possono essere specificate. Ad esempio, un evento avrà proprietà come il luogo, l’ora di inizio, il nome e la categoria.

Schema.org is a collaborative, community activity with a mission to create, maintain, and promote schemas for structured data on the Internet, on web pages, in email messages, and beyond.

Schema.org è un’attività comunitaria e collaborativa con la missione di creare, mantenere e promuovere schemi pr i dati strutturati su Internet, nelle pagine web, nei messaggi email, e oltre.

Il vocabolario fornito da schema.org può essere utilizzato per specificare i microformati per le pagine web, avendo la certezza di star utilizzando lo standard maggiormente condiviso. Come sviluppatore, quando devo definire una nuova entità nel mio database, verifico sempre di inserire tutte le proprietà per tale entità eventualmente specificate su schema.org, avendo così un valido supporto già per la progettazione e successivamente sono certo di poter fornire ai motori di ricerca, o chi per loro, la maggior parte di informazioni utili sulla particolari entità.

Ad esempio se dovessi progettare un database per un sito di annunci di auto usate, mi preoccuperei di inserire tutti i campi (le proprietà) indicati su schema .org per l’entità automobile, come specificato nella pagina raggiungibile dal seguente link: http://schema.org/Car. Perlomeno consulterei la pagina e poi valuterei quali utilizzare o meno, in questo modo attingerei alla conoscenza comune sull’argomento, risparmiandomi molto lavoro di ricerca, e con la certezza di star considerando quelle proprietà dell’oggetto automobile rilevanti per gli stessi motori di ricerca che stanno dietro al progetto di schema.org.

Il web semantico

In pratica i microformat supportano il web semantico, ossia un web in cui ai vari documenti pubblicati siano associate informazioni,  che definiscono il contesto semantico di questi documenti (pagine web) e che sono fornite in un formato che ne faciliti l’interrogazione e l’interpretazione (ad esempio dai motori di ricerca), rendendone possibile e più semplice l’elaborazione automatica.

In futuro, ma è già il presente, con gli algoritmi e le intelligenze artificiali che interpreteranno questi dati strutturati richiesti da questo approccio semantico, sarà possibile eseguire ricerche ben più evolute di quelle attuali, che si basano sulla presenza nel documento di parole chiave, inoltre i documenti che compongono il web potranno essere relazionati in delle reti di collegamenti, che creeranno logiche più complesse e sofisticate del semplice collegamento ipertestuale. In generale i motori di ricerca saranno in grado, interpretando il contenuto di un documento, di fornire direttamente agli utenti alcune risposte cercate, tendenza ormai sempre più diffusa, provate a chiedere a Google la data di nascita di Alessandro Manzoni (vedi immagine sotto).

Semplificando la funzione dei microformat è aiutare i motori di ricerca a conoscere meglio gli argomenti del tuo sito, tra i vantaggi ci sta il fatto di poter fornire ai suoi utenti anche informazioni rapide attraverso i rich snippet inseriti all’interno dei risultati di ricerca, o direttamente come nell’immagine sopra fornendo la risposta prima dei risultati della ricerca (Quick Answers).

I rich snippet

Specificare alcuni microdati attraverso l’uso dei microformati  consente ai motori di ricerca di introdurre i cosiddetti rich-snippet, piccoli moduli inseriti nei risultati di ricerca, che forniscono velocemente all’utente alcuni dati ed informazioni relativi alla pagina, ad esempio la data di inizio di un evento o la recensione di un prodotto.

 

Conta per il SEO l’uso dei microformat?

Sarebbe scellerato pensare che usarli non possa avere un effetto positivo sul posizionamento! In un prossimo articolo parleremo di microformat e posizionamento sui motori di ricerca, ma posso già consigliarvi di adottarli per i vostri siti e per quelli dei vostri clienti, per migliorare il posizionamento su Google e non solo! 😉

 



Lascia un commento